A dark knight’s tale

Nove virgola sei su dieci e numero uno assoluto nella classifica dei film meglio votati di sempre su IMDB, e con un numero già altissimo di votanti (addirittura quattro punti percentuale di distacco sul secondo classificato: “the Godfather”). Record di incassi nel primo giorno e nel primo week/end di proiezione. Quattromilatrecentosessantasei sale a disposizione per il primo giorno di proiezione. Maggior incasso di sempre con le anteprime nei cinema IMax (seicentocinquantamila dollari).
Qualunque cosa abbia combinato a ‘sto giro Cristopher Nolan, pare abbia fatto centro.
Nel dubbio, domani sera sarò al Warner Village di Quartucciu.

(…e perché non mi si dica che mi faccio mancare qualcosa, ‘stasera prima di tornare a casa raid aereo in pescheria e Paella de Marisco per cena. Tié!)

6 thoughts on “A dark knight’s tale

  1. Tutto giustissimo.

    Ma si può sapere perché hai scritto week/end?

    A parte che “week end” è entrato a far parte quale anglicismo di uso comune nell’italiano corrente. E vabbé, questo è un tuo orpello.

    Ma la barra? A che mi serve? Dove mai hai visto scritto week/end a quel modo?

    La dicitura corretta è week end senza barra.

    Sei su una cattiva strada, figliolo, con questi inutili orpelli linguistici.

  2. from: Wordpress
    reply-to “donotreply@wordpress.com”
    to rycooder80@g*ail.com
    date Tue, Jul 22, 2008 at 5:50 PM
    subject [40 acres and a mule] Comment: “A dark knight’s tale”

    This is an automated message sent by Askimet.
    An excess of steroid compounds has been detected in comment #117; the author seems like being driven by strong anger, huge frustration and/or hysterical syndrome during the posting of the comment.
    Best regards.

    (Ci fosse l’“abbaio all’aspirapolvere” tra le discipline olimpioniche, ti regalerei un biglietto per Pechino; sarebbe un investimento sicuro)

  3. Suppongo che se ci fosse il “cambio del discorso” arriverebbe un plotone a Pusuruddu City onde evitare che tu ci vada veramente, a Pechino…

    (per gli altri concorrenti non ci sarebbe alcuna chance)

  4. Beh, il discorso mi pareva abbastanza chiaro, ma mi sembrava dappoco oltre che scortese rispondere semplicemente con un «Week/end si scrive anche così, e visto che non sapevi che cosa significasse “pietire”, non assurgerei il tuo vocabolario a punto di riferimento universale né darei troppo conto alle tue ossessioni per le forme di stesura di un post su internet».

    (Ma può anche darsi che la politica migliore sia non risponderti e basta, quando la mattina sei scesa dal letto col piede sinistro e decidi di scrivere certe fesserie giusto per il gusto di attaccar briga…)

  5. Ussignùr! E secondo te se ho voglia di attaccar briga finisco il commento con una frase del tipo “Sei su una cattiva strada, figliolo, con questi inutili orpelli linguistici.“???

    Ho voglia di romper le palle e di fare la fessa, questo è chiaro (e antico) come il sole, ma mi sa che, sia quando discuto in modo un po’ acceso su determinate questioni, sia quando sto palesemente celiando (eh, che bella parola?) come in questo caso, tu parta comunque dal presupposto che io voglia attaccarti. (E qui la chiudiamo.)

    Scendi un po’ dal pero, suvvia, giovane.

    (Per completezza d’informazione, angosciata dal dubbio com’ero, ho scorso qualcosa come 20 pagine di google e non ho trovato week end scritto così da nessuna parte; e se vogliamo dirla tutta, non si dice pietire, bensì piatire.)

  6. Mai parlato di «attaccare», ma di «opportuno» per certe piazzate; molto diverso. Alla settantesima volta che ci si sente questionare sull’uso dei corsivi, dei neologismi, dei vocaboli anglofoni e compagnia bella (con argomentazioni peraltro abbastanza capziose e assolutiste) capisci che un accenno di micosi alle gonadi è anche plausibile.
    Se poi insisti a guardare il dito piuttosto che la luna…

    (La barra non viene contemplata in Google a meno che non la si inserisca con un codice particolare; come il trattino o le interpunzioni, per esempio. «Pietire» è riconosciuto su alcuni vocabolari come un adattamento del più usato «piatire», ma anche lì…)

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