12 thoughts on “Alla faccia di chi ce vo’ male…

  1. calippa

    Per le papille gustative di Anassimandro, che spettacolo!
    (è una bestialità, ne sono consapevole… ma può esisterne una versione senza i peperoni, senza che questa modifica ne rovini troppo l’aurea bellezza? Che proprio sono letali per la calippa…)

  2. Guarda: non ho mai visto né sentito di due paelle fatte alla stessa maniera; ci sono talmente tante versioni, scuole di pensiero, ricettari apocrifi e quant’altro che c’è da diventar matti. Fa’ conto che in quella di marisco —cioé questa— alcuni ci mettono anche carne di pollo a pezzettini.
    La paella si può fare praticamente con quello che si vuole, e ci sono talmente tanti ingredienti che a toglierne uno non credo possa succedere chissà che. Qui c’erano cozze, camberi (sgusciati e no), gamberoni rossi, zucchine, peperoni rossi, piselli e pomodori. Volevo —e dovevo— metterci anche anelli di calamaro, seppioline e scampi, ma non ce n’erano al mercato.

  3. sinuhe

    infatti!
    orrendi mangiatori di piatti non kosher!!!
    :schifatissimo:

    però anche l’immagine di cuder versione massaia che fa la spesa al mercato rionale di Portixeddu e contratta col fruttarolo sulle pere kaiser e i cornetti è da leccarsi i baffi…

  4. Il merc..

    ..ato immagino fosse quello di San Benedetto.
    Che, a parte il nome sfortunato (ci manca solo che stia al civico 16cesimo…), è uno di migliori mercati d’Italia.
    Peccato che tu non abbia conosciuto quello di Santa Chiara (….un vezzo da noi quello di attribuire nomi di santi ai mercati).
    Nel quartiere di Castello, all’aperto e molto popolare..
    A cavallo della seconda guerra mondiale era frequentato dai “piccioccus de crobi”, i ragazzini che per pochi spiccioli trasportavano le mercanzie dal porto sino appunto al mercato del Castello.

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